10 consigli per viaggiare con i bambini, da mamma a mamma
Quando ho scoperto di aspettare un bambino non ho mai pensato che avrei dovuto rinunciare alla mia passione più grande: VIAGGIARE! E così è stato, infatti. Ovviamente le proprie abitudini vanno sensibilmente riviste, ma viaggiare con un bambino, se da un lato è più impegnativo, dall’altro è un’esperienza meravigliosa ed impagabile. E se cercate consigli, da mamma a mamma, per i vostri viaggi in famiglia, eccovi 10 cose da tenere sempre a mente.
Non fai a tempo a dire “Aspetto un bambino”, che, simpatici come il pannolino di un neonato stagionato da mesi, arrivano i consigli non richiesti di gente che ti ricopre di sentenze di condanna. Eccoli lì, li sento ancora riecheggiare, i loro “Non potrai più...”, che arrivano più veloci degli auguri (l’unica cosa che bisognerebbe dire ad una donna incinta!). Che neanche Enzo Miccio e Carla Ghezzi davanti ad una che indossa felpe di tuta acetate con pantaloni in velluto a costine e le Crocs. Quindi anche meno, no?!
Nel mio caso erano una serie di “Non potrai più viaggiare”, “Non potrai più fare quello che facevi prima”, “Non potrai più andare da nessuna parte”. Gioia mia, ma lo sai che un bambino non è un macigno che ti si posa sullo stomaco e ti impedisce qualsiasi tipo di movimento?

Certo, non sarò io a negarlo, quando arriva un bambino, tutti gli equilibri cambiano: quelli di una donna, che poi diventa mamma, di un uomo, che diventa papà, e di una coppia, che affronta l’arrivo di una nuova vita, un piccolo fagottino che sconvolgerà le vostre vite, arricchendole con tanto amore, ma anche di nuovi ritmi.
Of course, l’esperienza del viaggio così come eravate abituati a viverla sarà da archiviare, ma per fare spazio ad una nuova versione, più entusiasmante ed emozionante. Sì, perché quando viaggerete con i vostri bambini, vi sembrerà come se prima non aveste mai viaggiato davvero. Quindi non fatevi scoraggiare da chi vi dice “non potrai più viaggiare così tanto”, non fatevi sopraffare dalla paura. Tutto quello che vi serve è un po’ di organizzazione in più, tanta pazienza ed essere aperti ad una nuova avventura. E magari approfittare dell’esperienza e dei consigli di un’altra mamma già rodata sullo “scottante” argomento “viaggiare con i bambini“.

1) Quando iniziare a viaggiare con un bambino?
Bella domanda, direte voi. Beh, la domanda e le risposte sono soggettive, certo, ma io, da quando sono diventata mamma, non me la sono posta poi tanto. Se prima prendevo almeno 6 voli l’anno e non riuscivo a stare senza viaggiare per più di 2 mesi, all’improvviso non ci ho più pensato, almeno per il primo anno di maternità. Ero tutta presa da quel nuovo arrivo, da quell’esserino che catalizzava tutte le mie attenzioni, l’unica fonte delle mie gioie e delle mie preoccupazioni. Il resto era passato in secondo piano. Inoltre, lo sappiamo tutte, i primi mesi del neonato non sono facili per una mamma. Siamo distrutte, stanche, devastate, non sappiamo più cosa significhi dormire, siamo tutte concentrate a rispettare i ritmi dei nostri piccoli, a cambiare pannolini, ad allattare, a consolarli dai dolori delle colichette, e chi più ne ha più ne metta. Figuriamoci se potevo mai pensare a viaggiare, di tempo per questi pensieri proprio non c’era e neanche la forza fisica, a dirvela tutta.
Quello che posso dirvi è che non c’è una vera risposta a questa domanda. Seguite il vostro istinto, i vostri tempi e, soprattutto quelli del vostro bambino. Se vi sentite pronti a iniziare a viaggiare con un neonato fatelo pure. Ogni famiglia, ogni bambino è diverso. Noi, per esempio, abbiamo voluto fare tutto gradualmente, non aggiungere ulteriore stress alla nostra vita e abbiamo iniziato a viaggiare in 3 piano piano e poco alla volta, quando ci siamo sentiti pronti. La prima vera vacanza insieme, infatti, l’abbiamo fatta quando il nostro piccolo aveva 1 anno e mezzo e, da allora, ne abbiamo fatti di viaggi.

2) Come viaggiare con i bambini: Aereo o automobile?
Ora vi svelo un segreto. Da quando sono diventata mamma ancora non mi sono decisa a prendere un volo con il mio bambino. Quando aveva 2 anni io e il suo papà ci siamo concessi un weekend ad Amsterdam, ma con amici. E non vi nego che per me è stato molto difficile fare quel viaggio e non l’ho vissuto molto serenamente. Diventare mamma amplifica il tuo senso di protezione e di responsabilità. All’improvviso l’idea di volare ha iniziato a farmi quasi paura, sia da sola che con lui. E sotto tanti punti di vista.
Sin dall’inizio, infatti, abbiamo deciso di viaggiare in auto, scegliendo di percorrere dapprima piccole distanze “sperimentali”. E per noi è stata la scelta giusta, perché ci ha permesso di viaggiare tanto, di allontanarci sempre più e di approfittare anche dei weekend, non potendo, causa lavoro, fare viaggi lunghi. Per nostra esperienza, viaggiare in auto con un bambino piccolo è più comodo, considerando ciò che occorre portarsi dietro, e meno dispendioso in termini economici. Il viaggio in auto ci permette di non dover pesare i bagagli e portarci dietro tutto quello che può servire ad un bambino fuori casa, anche in situazioni di emergenza. E non sono poche!.
Questo non significa che non si possa viaggiare in aereo con i bambini, anzi, in molti lo fanno. Dovete solo capire qual è la soluzione più comoda per voi. Noi, per il momento, non abbiamo bisogno di viaggiare per forza in aereo o di andare dall’altra parte del mondo. Anzi, stiamo scoprendo l’Italia, il nostro Paese, che negli anni precedenti avevo notevolmente trascurato per scoprire l’Europa e gli USA. Prenderemo anche noi l’aereo per la prima volta con il nostro bambino, fra non molto. Stiamo solo aspettando di alleggerire il numero dei nostri bagagli, di poter fare a meno di passeggino e seggiolone auto, di pannolini e di borse piene di giochi, che sicuramente fanno lievitare di molto il prezzo del biglietto aereo.

3) Dove andare in viaggio con un bambino: mare, città o montagna?
Questa domanda, secondo me, è anche collegata all’età del bambino. Se si tratta di un neonato di pochi mesi, per lui non farà differenza. Sarete voi a dover fare le giuste valutazioni. Vi sentite pronti ad esplorare una nuova città, magari una Capitale, con un neonato al seguito che ha bisogno di mangiare ogni 3 ore circa, a cui dover cambiare il pannolino con frequenza, etcetera etcetera?! Allora fatelo e non state a sentire chi cerca di scoraggiarvi. Se mamma e papà sono d’accordo è tutto quello che conta. Certo i ritmi saranno misurati sulle esigenze del piccolo, ma anche in questo caso basta organizzarsi. Se, invece, opterete per una vacanza al mare o in montagna, di certo ne trarrà giovamento anche il neonato, che seppure non consapevole del posto in cui si trova, respirerà un’aria diversa che non può fargli che bene. E anche mamma e papà potranno rilassarsi di più.
Se, invece, il bambino è più grande e più consapevole e attento (e lo è già da 1 anno e mezzo in poi), ponderate bene il da farsi. Noi, per esempio, abbiamo fatto la prima vacanza al mare quando il nostro piccolo aveva 6 mesi, mentre la prima vacanza in città (Firenze) quando aveva 2 anni. Di certo un bambino di 2, 3 o 4 anni non sarà mai così interessato a visitare monumenti, chiese, musei, ma lì starà anche un po’ a voi rendere le cose interessanti anche per lui e a trovare delle esperienze che possano essere pensate soprattutto per i più piccoli, così da rendere tutti più felici.

4) Come preparare i bagagli per neonati e bambini
Questa è una delle note più dolenti del viaggiare con i bambini, ma vedrete che con l’esperienza e con la crescita dei vostri bambini anche questo aspetto si semplificherà. Quando si viaggia con un neonato non ci sono borse e valigie che bastino: bisogna portarsi dietro il passeggino, l’ovetto per l’auto, pannolini a go-go, il triplo delle salviette umidificate, biberon, doppio biberon, succhiello, body e tutine in gran quantità, perché così come gliele metti gliele cambi pure, il sapone e lo shampoo neutro-lenitivo-curativo-delicato-lacrimafree per il bagnetto, giochini, giochetti, cremine, medicine di ogni sorta, manco steste partendo alla volta di Paesi paludosi e, dopo tutto questo, di posto per i vostri bagagli non ce ne sarà più. Ma meglio una maglia e un pantalone in meno per voi che un pacco di pannolini in meno per lui.
Per mettere fine a questo supplizio basterà aspettare che il vostro bambino cresca, solo allora potrete smettere di viaggiare carichi che nemmeno con un trasloco. Se viaggiate in aereo sarete legati al limite del peso dettato dalle compagnie aeree e dal numero di bagagli che potrete portare con voi, ma potrete pagare il bagaglio extra per passeggino e/o altro. Ma se viaggerete in macchina, il consiglio che posso darvi è, innanzitutto, di non usare valigie, ma preferibilmente borsoni, più facili da caricare in auto e da poter disporre un po’ come i pezzi di un tetris.
In tutti e due i casi, comunque, per preparare il bagaglio del vostro bambino, dovrete considerare almeno un paio di cambio d’abiti al giorno (a meno che non siate così bravi da non farlo sporcare per un giorno intero), 6-7 pannolini al giorno se si tratta di un neonato, al massimo 2 se si tratta di un bambino in fase di “spannolinamento” e quindi una mutandina al giorno. Cercate di limitare il più possibile il numero dei giochi da portare (anche se sarà un braccio di ferro con il vostro piccolo), se poi siete diretti al mare, allora lì non ci saranno secchielli, palette e formine che bastino, ma cercate una via di mezzo.

5) Dove alloggiare: casa vacanza o hotel?
Nella maggior parte dei nostri viaggi, in particolare le vacanze estive di lunga durata, abbiamo preferito alloggiare in una casa vacanza. Altre volte, soprattutto per viaggi che duravano il tempo di un weekend abbiamo optato, ovviamente, per hotel o B&B. Ecco, secondo me la scelta dipende anche da questo, dalla durata di un viaggio. Noi di solito ci regoliamo secondo questo criterio: se dobbiamo stare in un posto per pochi giorni (3 o 4), trovare una casa vacanza è più difficile e comunque non ne vale la pena. Anche noi ogni tanto vogliamo approfittare delle comodità di un hotel o B&B. Scegliamo la soluzione casa vacanza, invece, quando andiamo in vacanza per almeno una settimana. Non riuscirei ad alloggiare solo in una camera per più di un tot di giorni, arrivo a un punto che ho bisogno di spazi e ne ha bisogno anche il bambino, perché quando sei in vacanza quella casa assume il ruolo della tua vera casa. Devi sentirti a tuo agio, libero di poterti muovere e di far giocare tuo figlio. E, se siete fortunati, anche molte case vacanze prevedono il cambio biancheria una volta a settimana, quindi non dovrete preoccuparvi più di tanto di star lì a pulire o di portarvi bagagli in più per teli da bagno e lenzuola.

6) Come scegliere l’alloggio?
Indipendentemente dal fatto di scegliere un hotel, un B&B o una casa vacanza, i criteri di selezione per noi sono più o meno gli stessi. Scegliamo innanzitutto la zona in cui alloggiare, in base alle attrazioni nelle vicinanze e alle cose che ci interessa vedere di più, e cerchiamo di non allontanarci molto dal centro città o della località prescelta. Un altro aspetto da valutare è la presenza di un parcheggio gratuito presso la struttura o in prossimità dell’alloggio. Se la struttura prevede anche la possibilità di camere familiari o la possibilità di aggiungere un lettino singolo, ancora meglio. Ovviamente le prime strutture che prendiamo in considerazione sono i family hotel e i B&B family friendly, ormai ce ne sono quasi ovunque e vi tolgono ogni preoccupazione perché sono fatti a misura di famiglie e bambini.
Non optiamo mai per la pensione completa, perché per i pasti ci piace sperimentare i locali del luogo che visitiamo e perché, stando fuori durante il giorno, di certo non torniamo in hotel solo per mangiare. L’importante è che sia inclusa la colazione, nel caso di hotel e B&B, altrimenti nelle case vacanze provvediamo da noi.

7) Pianificare il viaggio e ogni suo aspetto
Se prima potevate fare come volevate, improvvisare, stare fuori tutto il giorno, darvi ritmi frenetici e fare le ore piccole, ora non sarà più così. Viaggiare con i bambini richiede giusto un pizzico (si fa per dire un pizzico) di organizzazione in più. Occorre pianificare, dalla scelta della meta, alla preparazione del viaggio fino al rientro a casa. Iniziate a selezionare le cose che volete assolutamente fare e vedere e programmatele, ponetevi degli obiettivi a cui non volete rinunciare. Se poi avanzerà tempo potrete fare anche altro, mentre in caso contrario o di imprevisti (che con un bambino non mancano mai) avrete almeno la consolazione di aver vissuto il viaggio come meglio potevate.

8) Come rendere interessante l’idea del viaggio a un bambino?
Abituando i bambini a viaggiare sin da piccoli cresceranno curiosi e con una marcia in più, ma soprattutto impareranno sin da subito a relazionarsi con gli altri e le diversità, a conoscere ed imparare il mondo non solo attraverso i libri. Ma non è facile far capire a bambini così piccoli la bellezza e le opportunità infinite che hanno a disposizione viaggiando. Un bambino piccolo non potrà mai essere interessato, per più di un tot di tempo, a musei e quant’altro, dopo poco lui si annoierà e penserà sempre e solo a voler fare attività che possono fare davvero per lui, o meglio, a giocare. In questo, spesso, siamo anche noi genitori ad essere un po’ egoisti, ma dovremmo capire che un viaggio dev’essere un’occasione per tutti. Porteremo tutti a casa dei ricordi e anche i bambini formuleranno i loro. Ecco perché dobbiamo essere anche noi a fare in modo di trovare attività interessanti anche per loro e di costruire i nostri viaggi sia su misura nostra che loro. Un modo utile può essere quello di rendere interessante monumenti attrazioni comprando libri per bambini che ne raccontino la storia e le leggende, raccontare aneddoti curiosi e di fargli vivere qualsiasi cosa come un’avventura.

9) Affrontare il viaggio senza particolari aspettative
Anche se sarà difficile, cercate di affrontare il viaggio con i vostri bambini senza particolari aspettative. Non iniziate ad immaginare scene idilliache di mamma e papà che corrono verso il mare felici e sorridenti con il loro bambino in braccio. Non pregustate quegli scatti fotografici in cui pensate che uscirete perfetti, come la famiglia del Mulino Bianco. Non pensate che andrà tutto bene e che sarà tutto perfetto. Non lo sarà, affatto! Ma il viaggio sarà comunque emozionante ed unico! Gli imprevisti saranno all’ordine del giorno, i capricci e le resistenze da parte del vostro bambino anche, ma sarà peggio se partirete con l’idea che tutto girerà per il verso che dite voi, perché non farete altro che innervosirvi quando vi scontrerete con la realtà dei fatti. Prendete le cose con calma, a volte anche un po’ come vengono e sarete più abili nell’affrontare le difficoltà e ad andare comunque avanti. Credetemi, porterete a casa ricordi bellissimi!
10) Partite e godetevi il vostro viaggio in famiglia
E’ arrivato il momento, tutto è pronto e state per partire. Tutto quello che dovete fare adesso è godervi il viaggio, la vostra famiglia e divertirvi tutti insieme. Cercate di rilassarvi, quando vi sarà possibile, ma soprattutto fate tesoro di questa esperienza unica ed irripetibile per la vostra famiglia: sarà un nuovo ricordo da condividere e qualcosa che vi legherà ancora di più. Buon viaggio!