Assisi: un giorno nei luoghi del cuore
Non ricordo la mia ultima volta in Umbria e non vedevo l’ora di tornarci, così, per il ponte dei Morti, abbiamo organizzato un piccolo, ma intenso, tour di famiglia. Tappa imprescindibile Assisi ed i vicoli del suo romantico centro storico, borgo medievale dei più suggestivi ed incantevoli del Bel Paese, meta di turisti e pellegrini da tutto il mondo, sulle orme dei luoghi più importanti delle vite di San Francesco e Santa Chiara. E, ve lo assicuro, anche per noi è stata una (ri)scoperta incredibile, sotto molti punti di vista.
Senza girarci troppo intorno, condivido con voi questa sensazione che ho dentro da settimane, da quando ho rivisto Assisi dopo anni. Questo piccolo mondo antico (oggi vado di citazioni) è un luogo incantato, sospeso nello spazio-tempo, un regno di pace, serenità, spiritualità, silenziosamente adagiato sul Monte Subasio dal quale domina la rigogliosa Valle Umbra, regalando panorami e scorci di paesaggi bucolici, come paesaggi di antichi racconti.
Non è tutta questione di fede o, meglio, non solo. Che siate credenti, atei, scettici, o qualsiasi altra cosa, quello che si respira e si prova camminando tra i vicoli e le stradine di Assisi e nei luoghi dove è stata scritta la storia di San Francesco e Santa Chiara è innegabile. Sono luoghi che emozionano gli occhi, il cuore, lo spirito, l’animo, sono luoghi che commuovono, che smuovono le corde della coscienza, che scavano sotto la superficie delle nostra vite vissute a tutta velocità, in fretta, tra lavoro ed impegni e poco tempo per riflettere sulle cose che contano davvero.
Ad Assisi si aprono gli occhi sugli sconfinati paesaggi collinari, si apre il cuore nei luoghi dove la spiritualità è palpabile, la mente negli spazi in cui lo scorrere del tempo sembra rallentare. La “fama” di Assisi è universale proprio per le vite di San Francesco e Santa Chiara e le tappe che ripercorrono e ricordano gli eventi più importanti delle loro storie sono irrinunciabili (altrimenti che ci andate a fare ad Assisi, no?!).
Convento di San Damiano: dove tutto ebbe inizio.
Sulla strada che sale verso il centro storico di Assisi ci si imbatte in un’oasi di pace, la prima tappa di questo viaggio: circondato e protetto dal verde, affacciato sulla Valle Umbra e con lo sguardo rivolto al Santuario della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, si incontra il Convento di San Damiano.
E’ qui che, nel 1205, dopo aver vagato per le campagne, San Francesco si rifugiò per pregare. Qui, secondo il biografo Tommaso da Celano, il crocifisso ligneo della Chiesa parlò a San Francesco chiedendogli per 3 volte “ripara la mia casa che va in rovina“. Francesco interpretò la richiesta divina con la necessità di restaurare il convento e, per questo, gettò tutto il denaro guadagnato dalla vendita delle stoffe del padre all’interno della Chiesa, per permetterne il restauro. Sempre a San Damiano San Francesco compose il celebre e bellissimo “Cantico delle Creature“.
Anche per la vita di Santa Chiara il Convento di San Damiano ebbe grande importanza. Qui Chiara visse e morì, tra le sorelle dell’ordine da lei creato.
Oggi è possibile visitare il Convento, la piccola chiesetta millenaria, il chiostro interno e le stanze in cui Chiara visse, nonché il punto esatto in cui la Santa morì, oltre che godersi il bellissimo giardino e la vista impagabile sulla valle sottostante.
N.B.: nella Chiesetta di San Damiano, però, si trova solo una riproduzione del millenario crocifisso ligneo, l’originale è conservato nella Basilica di Santa Chiara.
Basilica di San Francesco: il luogo della spiritualità.
Salendo verso nord, riparte il viaggio alla scoperta dei luoghi sacri con la visita all’imponente Basilica di San Francesco, Patrimonio Unesco. Fu proprio Francesco ad indicare dove essere sepolto una volta morto, sulla collina inferiore della città, destinata alla sepoltura dei senza legge. E fu proprio lì che nel 1228, a soli 2 anni dalla morte, fu posta la prima pietra per la costruzione di questa specialis ecclesia, per volere dell’allora Papa Gregorio IX, che proclamò Santo Francesco, e di Frate Elia da Cortona, rappresentante dell’Ordine minoritico.
La Basilica si compone di 2 chiese, quella superiore e quella inferiore. La visita ad entrambe le chiese della Basilica è emozionante già dall’ingresso. Se della Basilica colpisce l’imponente facciata a capanna, il rosone e l’architettura gotica, l’interno della Chiesa superiore è tutto un capolavoro di arte e bellezza, a partire dai celebri affreschi che raccontano la vita del Santo opera di Giotto, Cimabue e Simone Martini, alle alte volte, fino all’abside, dove si trova il tono papale, senza dimenticare che essa rappresenta la più grande raccolta di vetrate d’Italia.
L’emozione si fa più prepotente, però, una volta entrati nella Chiesa inferiore, luogo dove è stato traslato il corpo di San Francesco, custodito in un sarcofago sotto l’altare maggiore in una piccola cripta. Qui l’emozione si è fatta commozione, gli occhi lucidi ed una sensazione di calore interno mi hanno avvolto.
Una volta usciti da questo luogo speciale si avverte lo spirito sollevato e si resta a contemplare il fantastico paesaggio circostante. Ma Assisi è ancora tutta da scoprire (e la metà basterebbe).
I luoghi di San Francesco: la casa paterna e la Chiesa Nuova.
Assisi si lascia camminare, nonostante le sue salite ardite, con la voglia di respirarne la sua atmosfera, di ammirare le viste mozzafiato sulla silenziosa Valle Umbra che offre da più punti, di scoprirne ogni segreto, di vivere ogni vicolo. E tra i luoghi da scoprire c’è la casa paterna di San Francesco, dove egli stesso nacque e crebbe. Sono visibili le 2 porte d’ingresso originarie della casa di Pietro da Bernardone e la zona dove si trovava la cella in cui Pietro rinchiuse il figlio per circa 1 mese, nella speranza di farlo “rinsavire” e ripensare la chiamata di Dio e la scelta di vivere in povertà.
Alle spalle della casa paterna, si trova la Chiesa Nuova, nella piazzetta omonima, una piccola chiesetta in stile barocco e con pianta a croce greca, carica di simbologie e affreschi che raccontano la vita del Santo. La tradizione vuole che, dietro l’altare, ci fosse la camera da letto di Francesco.
Basilica di Santa Chiara: il crocifisso ligneo, la salma, le reliquie.
Procedendo, si raggiunge la Basilica di Santa Chiara, semplice con la sua facciata e l’intera struttura realizzate con fasce bianche e rosa di pietra del Monte Subasio, ma imponente con gli archi rampanti che la sorreggono su entrambi i lati.
L’interno della Basilica, come quella di San Francesco, presenta un’unica navata con abside poligonale. Sui entrambi i lati della navata sono presenti 2 cappelle: quella di San Giorgio a destra e quella di Sant’Agnese a sinistra. Ma è in quella di San Giorgio che è conservata la copia originale del millenario Crocifisso ligneo che parlò a San Francesco nel Convento di San Damiano. Anche qui grande emozione, devoti e non si fermano nella Cappella di San Giorgio a contemplare la bellezza di questo singolare ed unico Crocifisso.
Non si può lasciare Santa Chiara senza esser prima scesi nella cripta sottostante, dov’è conservato il sarcofago contenente il corpo di Santa Chiara e dove sono state raccolte alcune reliquie e vesti appartenute a Chiara e Francesco.
Fuori dalla Basilica, l’atmosfera mistica respirata non svanisce, grazie al bellissimo panorama circostante da cui si gode dalla piazza antistante la Basilica.
Cattedrale di San Rufino.
Altra tappa imprescindibile è la visita alla Cattedrale di San Rufino, che si apre sull’omonima piazza. Pochi sanno che non è la Basilica di San Francesco ad essere la Chiesa principale della città, bensì San Rufino, posta proprio su lato opposto della città. Qui è custodito e conservato il sarcofago contenente il corpo del Santo Martire, proprio al di sotto dell’altare, ma vale la pena vedere anche la cripta con il museo e la galleria sul lato destro della navata dove sono esposti quadri/ritratti di Papa Giovanni Paolo II.
Santa Maria Sopra Minerva: la chiesa nel Tempio.
Lasciandosi la Cattedrale di San Rufino alle spalle, si scende in Piazza del Comune, dove si erge il meraviglioso Tempio di Minerva, di arte augustea e risalente al 30 a.C., poi trasformato in Chiesa di Santa Maria nel Cinquecento. Lascia sorpresi il fatto che la facciata del tempio si sia conservata perfettamente, tanto da essere uno dei tempi romani meglio conservati. Di successiva costruzione è il campanile, detto “Torre del Popolo“. Salite la gradinata del tempio ed entrate nella piccola Chiesa che si cela dietro la sua imponente facciata, ne resterete stupiti.
Basilica di Santa Maria degli Angeli: l’emozione della Porziuncola.
Dopo aver esplorato il centro storico di Assisi e visitato i suoi luoghi più importanti, senza rinunciare ad un giro per gli affascinanti vicoli del borgo e tra le sue magiche botteghe, abbiamo ripreso la macchina direzione frazione di Santa Maria degli Angeli, per visitare quella che era l’ultima tappa del nostro tour di Assisi: la maestosa Basilica di Santa Maria degli Angeli, custode della Porziuncola, altro luogo che mi ha scatenato un forte impatto emotivo e tanta commozione.
La Porziuncola, in realtà, era una piccola chiesetta circondata dalle selve e fu di grande importanza nella storia di San Francesco. Qui, infatti, il Santo scoprì la sua vocazione, qui Santa Chiara si rifugiò e fu accolta dal Santo e dagli altri frati, la notte che fuggì dalla sua famiglia. Fu la terza Chiesa riparata da San Francesco e fu uno dei luoghi preferiti e più frequentati dal Santo, tanto che qui fondò l’Ordine dei Francescani nel 1205. E proprio vicino alla Porziuncola, Francesco morì i 3 ottobre 1226.

Foto di Renagrisa via Flickr.com
Non vi so descrivere bene l’emozione ed il calore provati in quei pochi minuti passati nella Cappella della Porziuncola, è qualcosa di incomprensibile anche a me. Ma vi assicuro che ritrovarsi in una piccolissima cappella risalente al IV secolo, così piena di storia, di significato e di simbologia è un’esperienza unica.
E proprio per proteggere questo luogo sacro, Papa San Pio V ordinò l’edificazione della Basilica di Santa Maria degli Angeli, che risale al periodo tra il 1569 ed il 1679.
Noi siamo tornati a casa pieni di emozioni e di bei ricordi, abbiamo provato sensazioni inaspettate ed abbiamo capito che Assisi è una città “potente“, che riesce a penetrare anche le menti ed i cuori più schivi.
Sì, Assisi è proprio il luogo del cuore e della spiritualità.
Bellissimo articolo e altrettanto le foto!!
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